In attesa che la fattispecie venga disciplinata dal legislatore nell’ambito della delega fiscale, con l’ordinanza n. 1603 del 16 gennaio 2024, la Corte di cassazione è tornata a occuparsi della tassazione delle cessioni di opere d’arte ribadendo che, nel caso in cui l’attività sia svolta in via abituale, con caratteri di stabilità e regolarità e che si protragga per un apprezzabile periodo di tempo, pur se non necessariamente con rigorosa continuità, si è in presenza di reddito inquadrabile tra quelli d’impresa.